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Lidi di Marzo

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Non vorrei che tu pensassi
Di aver preso possesso della mia coscienza
O di fabbricare con i ministri del tuo potere
Il pensiero critico pronto all’uso
Per la mia mente che vorresti disoccupata
O distratta dai tuoi giochi di prestigio.
Porta pure avanti ciò che credi
O ciò in cui fingi di credere
È in fondo la maschera della menzogna
Con cui inganni il popolo e conservi il tuo potere.
Però nulla è eterno e tutto passa
Anche tu, come me, presto o tardi morrai
E con te le tue false idee di giustizia e libertà.
Non vorrei che tu ti pensassi
Già padrone della mia coscienza.


 Klara Rubino - 07/03/2018 10:04:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non ho capito esattamente a chi ti rivolga; o non ho voluto dare una precisa interpretazione perché trovo che questa poesia possa restare aperta; ed anzi che così sia ancora più valida.
La trovo scorrevole e penetrante, esaltata dalla conclusione, dove velatamente si contrappone la coscienza al pensiero, dichiarando implicitamente
l’ invulnerabilità della prima rispetto al secondo.
Assai apprezzata!

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